mercoledì 4 maggio 2011

VIC Round 11: Jiading/Shangai

Ormai il Virtual Italian Championship è alle battute finali. La prossima gara in programma è in Cina, sul circuito di Shangai/Jiading.




Il circuito di Shanghai (上海國際賽車場, nome ufficiale in inglese Shanghai International Circuit) fa parte della categoria di autodromi ultima generazione. Costruito nel 2003 alla periferia della famosa metropoli cinese, Shanghai è un insieme di spettacolarità e tecnologia allo stesso tempo. Spettacolarità in quanto i 5 300 m di tracciato sono molto divertenti, sia per il pilota sia per il pubblico; tecnologia perché gli impianti costruiti intorno alla pista sembrano giunti dal XXIII secolo.

Il progettista del circuito, il tedesco Hermann Tilke (già ideatore del circuito di Sepang in Malaysia e del circuito Sakhir di Manama in Bahrein) ha infatti disegnato delle tribune eccezionali: ce ne sono alcune che, come riparo per il pubblico dalla pioggia, hanno delle gigantesche foglie di Loto.

Il tracciato, nonostante i nuovi circuiti siano spesso mal digeriti dai corridori, è invece bello come gli impianti che lo circondano: sono infatti presenti curvoni veloci, rettilinei, staccate violente, curve veloci. Il tracciato è stato disegnato in modo da assomigliare al carattere cinese shàng (上) che significa "sopra" o "salire" ed è alla base del nome Shanghai.

Appuntamento quindi a Giovedì 5 Maggio con la diretta, salvo problemi tecnici, della gara in Cina!

martedì 19 aprile 2011

VIC Round 10: Spa-Francorchamps

Dopo la tappa tra le lussureggianti terre di Dubai, il circus si sposta in uno dei circuiti più famosi e apprezzati dai piloti: Spa-Francorchamps.

Esso è il più antico e famoso tracciato automobilistico del Belgio. Situato nelle vicinanze di Francorchamps, una cittadina della municipalità di Stavelot ai confini con la municipalità di Spa, nelle Ardenne. Il circuito è sede del Gran Premio del Belgio di Formula 1, la cui prima edizione si svolse nel 1924, e inoltre della 24 Ore di Spa e di altre gare del calendario internazionale.

Storia
La configurazione originale del tracciato
La storia del circuito di Spa-Francorchamps è lunga e affascinante, ma inizialmente la pista era radicalmente diversa rispetto alla versione attuale.

Il tracciato belga inizia la sua attivita già nei primi anni '20 ed è ricavato unendo, su progetto di Jules de Their, proprietario del giornale "La Meuse", e del presidente del RACB (Royal Automobile Club Belgium) Henri Langlois Van Ophem[2], le tre strade statali che collegavano le cittadine di Malmedy, Stavelot e Francorchamps. La prima gara disputatasi sul tracciato si svolse nel 1922 e già nel 1924 si tenne la prima 24 Ore di Spa-Francorchamps, mentre nel 1925 gareggiarono per la prima volta a Spa le vetture di Formula Grand Prix.

Dall'idea degli organizzatori risultava un percorso di forma triangolare di circa 14 km, tra i più lunghi del calendario internazionale, e allo stesso tempo per via dei lunghi tratti rettilinei uno dei più veloci e impegnativi. Una pista in cui i campioni facevano la differenza, soprattutto dopo le modifiche al tracciato di fine anni 30 realizzate allo scopo di farne una dell piste più veloci d'Europa, in cui tra l'altro venne aggirata la lenta e contorta sezione dell' Ancienne Douane mediante una velocissima e ripida combinazione di curve destra-sinistra in salita (in 240 metri di pista si affronta un dislivello di 24 metri) che sarebbe diventata una delle curve più famose dell'automobilismo mondiale, il Raidillon (in francese: salita ripida), che è conosciuta al grande pubblico degli appassionati insieme alla curva sinistrorsa posta in fondo alla valle dell' Eau Rouge (Acqua rossa, dal nome del fiume che scorre sotto alla curva) e che vi si immette, formando la sezione Eau Rouge-Raidillon che è di frequente ed erroneamente denominata semplicemente Eau Rouge.

Il Raidillon non è però l'unica curva "artificiale" creata in questo tracciato naturale: dopo la seconda guerra mondiale, continuando nel loro intento di farne il circuito più veloce d'Europa, gli organizzatori decisero di by-passare il "tornante di Stavelot", posto ad un incrocio all'estrema periferia dell'abitato di Stavelot subito dopo la piega di Holowell, una veloce sequenza destra-sinistra alla fine del secondo tratto del rettilineo di Masta. Realizzarono quindi nel 1947 una bretella di raccordo che nasceva alla fine del breve allungo posto nel mezzo del destra-sinistra di Holowell per formare con essa un unico curvone veloce e lievemente soprelevato che si congiungeva al tracciato originale circa trecento metri dopo il "tornante di Stavelot", riducendo così la lunghezza totale del circuito di circa 600 metri.

Dopo la Seconda guerra mondiale, la pista iniziò a ospitare il neonato Campionato Mondiale di Formula 1, diventando uno dei banchi di prova più importanti per i piloti della massima categoria automobilistica. Infatti la maggioranza delle curve erano delle vere e proprie sfide da affrontare ogni giro a velocità pazzesche, col risultato di rendere evidente la differenza tra i piloti medi e i campioni. Oltre alle già citate Eau Rouge-Raidillon e Stavelot sono passate alla storia curve come la vecchia Malmedy, la chicane di Masta o la Blanchimont. Le alte medie erano ovviamente grande fonte di rischio per piloti e centauri, così a causa della sua pericolosità, Spa fu teatro di parecchi incidenti, spesso mortali. Nella seconda metà degli anni '60 la pista fu adeguata, per quanto possibile su un tracciato normalmente adibito alla viabilità ordinaria, ai nuovi standard di sicurezza, ma ciò non bastò a placare le rivendicazioni dei piloti di Formula 1, che con l'avvento degli alettoni dovevano affrontare percorrenze in curva elevatissime. Così, dopo l'edizione del 1970, su pressione del sindacato piloti guidato da Jackie Stewart, si decise di trasferire la prova belga del mondiale a Nivelles prima e a Zolder poi. Nel frattempo, l'autodromo di Spa-Francorchamps continuò ad ospitare le altre maggiori categorie automobilistiche (prototipi e vetture turismo su tutte) e il Motomondiale.

Il nuovo tracciato
A fine anni '70 la direzione dell'autodromo decise di costruire un nuovo tracciato semipermanente, che continuava a usare i tratti di viabilità ordinaria dalla curva di Blanchimont sino alla fine del rettilineo del Kemmel, uniti dal vecchio tornante de La Source e da una nuova bretella permanente che collegava le altre due estremità rimaste del vecchio tracciato (tuttora esistente in quanto strada statale facente parte della viabilità ordinaria).
Confronto tra il tracciato del dopoguerra e il tracciato rinnovato
La nuova pista lunga poco meno di 7 km venne quindi inaugurata a fine 1979, con l'obiettivo di riportare nelle Ardenne il Gran Premio del Belgio. Nel 1980 venne inoltre inserita una nuova doppia chicane denominata Bus stop, in quanto situata in prossimità di una fermata degli autobus di linea tra la curva di Blanchimont e il tornante de La Source. In quegli stessi anni, nuovi box per la Formula 1 furono costruiti poco prima di quest'ultima curva, conseguenza della creazione di una linea di partenza per le monoposto della massima categoria automobilistica i cui regolamenti, nel frattempo, richiedevano ai circuiti che la zona di partenza fosse situata in piano (requisito che il vecchio rettilineo dei box di Spa, tuttora in uso per le altre categorie, non possedeva).
Il GP del Belgio tornò così a Spa-Francorchamps nel 1983 e poi definitivamente dal 1985.

Vista dall'alto del tracciato
Ulteriori modifiche furono effettuate al tracciato nel corso degli anni: nel 1994, sull'onda degli incidenti mortali di Roland Ratzenberger e Ayrton Senna (e solo per quell'anno, in quanto l'anno seguente fu ampliata la via di fuga) l'ingresso del Raidillon fu fortemente rallentato per motivi di sicurezza, mentre l'ingresso box fu anticipato prima della chicane Bus stop. Chicane che fu modificata nel 2002 per quel che concerne l'uscita (modifiche che spostarono ancora l'ingresso dei box), e nel 2004 per quel che concerne l'entrata.

La combinazione Eau Rouge-Raidillon del nuovo tracciato
In questi anni inoltre sono state ampliate e rimodernate molte vie di fuga (in particolare quella del Raidillon, dove nel 1985 perì Stefan Bellof), è stata spostata l'uscita dei vecchi box e inoltre, grazie alla costruzione di una nuova strada statale che gira intorno al circuito, la pista non è più utilizzata per la viabilità ordinaria ed è diventata a tutti gli effetti un tracciato permanente.

Per il 2007 la chicane Bus stop è stata nuovamente modificata. Le modifiche (che, non essendo state tempestive, hanno impedito al circuito di far parte del calendario 2006) hanno riguardato anche il tornante della Source, con conseguente allungamento del rettilineo di partenza, e il completo rifacimento della palazzina dei box, del paddock e della tribuna principale sul rettilineo di partenza. Tali modifiche hanno leggermente allungato il tracciato, che ora è lungo 7,004 km. Oggi Spa-Francorchamps continua a essere uno dei tracciati più belli del calendario, un circuito che, grazie anche alle bizzarre intemperie del tempo, ha sempre regalato Gran Premi spettacolari. Il pilota che vi ha vinto più volte è il tedesco Michael Schumacher.

 Oltre alla Formula 1, il circuito attualmente ospita tutte le maggiori categorie automobilistiche ed è sede della 24 ore di Spa, una delle gare di durata più famose del mondo, che in passato riservata a vetture turismo e da qualche anno a quelle Gran turismo, oltre a ospitare la 1000 km di Spa, gara per vetture sport dalla lunga tradizione.

Appuntamento a Giovedì 21 Aprile per una diretta che si preannuncia molto interessante viste le caratteristiche del circuito. E poi il meteo a Spa è molto variabile e può riservare delle (s)piacevoli sorprese!

sabato 19 marzo 2011

Resoconto Round 7: Sakhir


La prima gara con le auto di categoria GT1, svoltasi a Sakhir, non ha di certo deluso le aspettative: la testa della gara è stata stravolta innumerevoli volte, con continui colpi di scena. I leader della classifica, Buscaldi, VCavarra e Alfiniti, sono passati del tutto in secondo piano, con una gara sottotono e con qualche errore di troppo. Si mette in mostra la Wild Puggioni e tornano al vertice Migazzi e Zanella, in ombra nelle ultime gare in GT2. Stupiscono CCavarra e Posenato che sfruttano tutte le occasioni possibili. Insomma, il passaggio dalle GT2 alle GT1 è stato molto più traumatico del previsto, facendo vacillare il trio di testa, indiscusso protagonista della prima fase di campionato. A rendere la gara ancora più imprevedibile ci si mette anche un weekend piovoso, del tutto inusuale per essere nel bel mezzo del deserto. Condizioni, inoltre, a cui i nostri piloti non erano per nulla abituati ad allenarsi. Ringraziamo la regia e la direzione gara che hanno seguito i piloti sia in qualifica che in gara, regalandoci un’ottima diretta di gara. DOWNLOAD DIRETTA GARA

Il gruppo, appena partito, si appresta ad affrontare la prima variante.
   In qualifica la pista si presenta fin da subito umida, ma grazie all’assenza di rovesci, man mano si asciuga, consentendo ai piloti di migliorarsi continuamente. Si mette in mostra la superiorità, non proprio inaspettata, di Migazzi, che con la sua Lamborghini resta in testa per tutti i 30 minuti e all’ultimo fa segnare un tempo intoccabile (1:52.880), per essere su pista umida, a ben sette decimi dal 2° classificato Buscaldi con la Maserati e oltre un secondo dal 3° Alfiniti con la Ferrari.
Seguono Ferroni, Zanella, Puggioni, Casiraghi, CCavarra, Palermo e Cassinelli a completare le prime 10 posizioni. VCavarra, per problemi tecnici si piazza nella coda del gruppo, solamente in 21° posizione. Si tratta della top ten più distanziata da inizio campionato: tra Migazzi e Cassinelli vi sono ben 2.4 secondi, di cui 1.3 secondi solo tra la prima e la terza posizione. Una pole schiacciante per Migazzi, la seconda stagionale.

CCavarra attacca Migazzi all'interno
La gara parte subito con pioggia scrosciante e pista bagnata. La scelta dell’assetto e dei giusti pneumatici è quindi ciò che farà la differenza. In partenza Buscaldi approfitta di una partenza poco brillante di Migazzi per piazzarsi in prima posizione. Nel resto del gruppo i contatti sono contenuti e il gruppo termina il primo giro abbastanza compatto, ma le posizioni vengono sconvolte. Già dal secondo giro il pilota IRT con la Maserati comincia ad accusare problemi di gomme, restituendo il favore a Migazzi, che si riporta in testa. Da qui in poi inizierà la debacle di Buscaldi che a fine gara arriverà solamente 7°. Intanto V.Cavarra si ritira per un incidente. Dal quarto giro cominciano a delinearsi le vere forze in campo: Alfiniti Ferroni e Buscaldi si girano e arretrano di posizione, se ne avvantaggiano così CCavarra e Puggioni. Tra il decimo e l’undicesimo giro Migazzi, con le gomme sofferenti, viene sorpassato sia da CCavarra con la Ferrari che da Puggioni con la Maserati, che si portano in 1° e 2° posizione. Grazie ad un errore al Pit stop di CCavarra, Puggioni sopravanza il suo diretto rivale, portandosi così a guadagnare il gradino più alto del podio, mentre CCavarra dovrà accontentarsi del 2°. 
Puggioni taglia il traguardo.
Nel frattempo Zanella, arretrato fino alla 13° piazza, ricomincia un recupero incredibile, grazie anche a una scelta corretta delle gomme, scalando fino alla prima posizione virtuale, che poi, col gioco dei pit, diventerà un’ottima terza posizione, dietro a Puggioni e CCavarra. Migazzi, arretrato alla 4° posizione viene sorpassato all’ultima curva prima del traguardo da un arrembante Posenato, artefice di una splendida rimonta, essendo partito 11°.
Alfiniti, invece, è costretto a ritirarsi dalla gara all’ottavo giro, per una squalifica, non avendo rispettato lo Stop&Go.

Qui trovate l’ordine di arrivo di tutta la griglia: ORDINE DI ARRIVO

Altre statistiche:
Best Lap: Buscaldi (2:00.937), Ferroni (2:01.415), CCavarra(2:01.564)
Giri da leader: Migazzi (9), Zanella (5), Puggioni/CCavarra (3)
Sorpassi effettuati: Lo Monaco (19), Posenato/Romano/Baldoni (16), Zanella (15)
Migliori scalate: Posenato/Romano/Lo Monaco (7), CCavarra (6), Puggioni /Gengotti(5)

Edit by Marco "ilMarchino" Casiraghi
Italian Racers Team

martedì 8 marzo 2011

VIC Round 7: Sakhir

Inizia la fase con le potenti vetture GT1. Il circuito che aprirà le danze è quello del Bahrain. Questa gara vedrà i piloti del circus affrontare una gara Sprint di 45' con consumi benzina raddoppiati e, cosa inedita per questa fase, con l'usura gomma a 2x.




Il Circuito "Sakhir" di Manama (nome ufficiale Bahrain International Circuit, in arabo حلبة البحرين الدولية) è un circuito automobilistico costruito alla periferia di Manama, capitale del Bahrain, per ospitare a partire dal 2004 il Gran Premio del Bahrain di Formula 1 e altre competizioni.


Costruzione
La costruzione di un circuito nazionale per il Bahrain fu voluta dal principe Salman bin Hamad Al Khalifa, presidente onorario della Bahrain Motor Federation.
La realizzazione è stata affrettata per consentire di essere pronti per lo svolgimento del primo Gran Premio del Bahrain il 4 aprile 2004. Il circuito venne completato in tempo per il 2004, anche se non vennero terminati i lavori di tutte le strutture di supporto.
La sua costruzione è costata nell'ordine dei 150 milioni di dollari su progetto dello studio dell'architetto tedesco Hermann Tilke che aveva precedentemente disegnato il circuito di Sepang in Malesia, così come l'incarico principale per i lavori è stato affidato alla società WCT Engineering che aveva costruito lo stesso circuito che è evidentemente il modello per il circuito di Manama.


Caratteristiche tecniche
Essendo posizionato al centro di un deserto, il circuito soffre del problema della sabbia soffiata dal vento sulla pista che può compromettere la regolarità delle gare. Per alleviare ciò gli organizzatori usano uno speciale spray adesivo con cui vengono trattate le zone sabbiose immediatamente intorno al tracciato.
Nel 2007 è stato il primo circuito a essere nominato dalla FIA Institute Centre of Excellence, grazie alla sicurezza del tracciato, alla capacità dei marshall e alla bontà del centro medico; nonché per il livello tecnologico che consente di matenere questi standard elevati.
Nel 2009, la direzione dell'autodromo ha annunciato la collaborazione con @bahrain per sviluppare l'area attorno al circuito.Il bahrain fa parte del gruppo Mumtalakat. Essa creerà in un'area di 1.000.000 di metri quadri, un complesso di strutture dedicate agli affari, l'intrattenimento e l'educazione per un valore commerciale di oltre 2 miliardi di dollari, con uno dei più grandi investimenti effettuati nel Paese nel periodo.


Tracciati
In aggiunta al "tracciato Gran Premio", utilizzato in Formula 1 dal 2004 al 2009, l'impianto può utilizzare tre configurazioni alternative più brevi, chiamate Inner Circuit, Outer Circuit e Paddock Circuit. Sono anche disponibili un ovale e una striscia per dragster.
Nel 2010 è stato scelto di utilizzare per la F1 il layout chiamato Endurance Circuit che prevede l'inserimento di un complesso di curve subito dopo l'attuale curva 4 e porta la lunghezza del tracciato a 6,299 km. Dal 2011 gli organizzatori hanno annunciato che il gran premio tornerà a utilizzare il circuito usato fino al 2009.[4]Ma il Gran Premio, che doveva essere la prima corsa della stagione, è stato cancellato dagli organizzatori a causa delle proteste anti-governative nel paese.


Eventi ospitati
Oltre al campionato di Formula 1 il tracciato ospita la V8 Supercar, la GP2 Series, GP2 Asia Series, la Chevrolet Lumina Series, la Speedcar Series, la Thunder Arabia e la Radical Sportscars.
Nel passato sono state ospitate anche gare del Campionato FIA GT, e un Bahrain Superprix con vetture di Formula 3. La prima finale mondiale della Formula BMW ha avuto luogo proprio sul circuito. Un'altra gara tradizionale è la 24 Ore del Bahrain.


Appuntamento a giovedì 10 Marzo per la diretta di questa nuova gara Super Sprint!